Disturbi Alimentari Belsito

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Disturbi Alimentari Belsito

Cosa sono esattamente quei comportamenti deviati che alla fine possono far disprezzare il cibo che mangiamo e che semplicemente molti medici chiamano Disturbi Alimentari Belsito?Come tanti problemi psicologici anche i Disturbi Alimentari Belsito sono caratterizzati da comportamenti anomali che spesso derivano da traumi emotivi di cui non sempre conosciamo le cause. Purtroppo, si tratta di un discorso particolarmente delicato che interessa soggetti sia uomini che donne, anche molto giovani e che diventano uno stile di vita o di reazione ad un trauma o a diverse difficoltà che si affrontano nel quotidiano.I Disturbi Alimentari Belsito possono nascere a causa di:- Traumi emotivi- Comportamenti autolesionisti- Stress e ansia- Punizione corporale- Reazione di difesaValutiamo ogni singola voce elencata perché tutti noi potremmo essere vittime di uno sviluppo di Disturbi Alimentari Belsito che può sfociare in inappetenza o addirittura nella voce contraria, vale a dire a beffandosi di cibo fino a danneggiare gravemente il nostro corpo.Purtroppo, molto spesso si dà una maggiore importanza al disturbo alimentare che interessa l’inappetenza senza valorizzare adeguatamente quello contrario che deriva da un continuo assumere cibo, anche se non si ha fame, si tratta di un forte stress nervoso che colpisce e danneggia il corpo al pari dell’inappetenza.Noi daremo valore ad entrambi in modo che sia chiaro, anche genitori che sono preoccupati della salute dei loro figli, che l’individuo mangia in modo continuativo e nervoso, sta attraversando un periodo è uno stress mentale che occorre assolutamente correggere con l’aiuto di uno psicologo e non con un nutrizionista, come erroneamente si pensa.Ci sentiamo anche il dovere di dire che molto spesso è lo stesso medico di base, a cui ci siamo rivolti per avere un consiglio, che puntualmente ci rimanda allo nutrizionista. Alle volte basta semplicemente ascoltare e parlare con i propri figli o con le persone che stanno attraversando tale periodo di comportamento anomalo, per notare che il problema è psicologico più che superficiale.Ad ogni modo ora ci andiamo a concentrare esattamente sulle caratteristiche che sviluppano i Disturbi Alimentari Belsito iniziando proprio dai traumi emotivi.Il trauma emotivo può essere di diversi elementi, si parte dalla delusione amorosa fino a giungere a forte delusioni lavorative. Ogni volta che andiamo ad avere una delusione ci sentiamo comunque molto apatici o non adeguati a vivere nella società attuale.L’emotività è una caratteristica tipica dell’essere vivente “cosciente” possiamo soffrire per tanti motivi che hanno diversa radice. Tuttavia, un soggetto sano riesce a superare questi periodi no, a crescere e a imparare. Ciò nonostante possono esserci anche dei soggetti che, per riuscire ad affrontare tale dramma della loro vita, semplicemente iniziano ad avere dei Disturbi Alimentari Belsito.Essi si caratterizzano con inappetenza o anche con un’assunzione di cibo eccessiva. Ora, quando parliamo di inappetenza, i danni maggiori sono quelli di non mangiare e quindi di andare a consumare quelle energie interne, conosciute anche come grasso superfluo, che si assottiglia in modo continuativo. Una volta che si è giunti a non avere più queste scorte di energia, non avvertire la fame è indice di un grave problema ecologico. Andremo a compromettere i tessuti muscolari e anche neurologici, che appartengono al cervello, fino a che esso non diventi una normalità e, nei casi gravi possiamo morire d’inedia.Per quanto riguarda i soggetti invece che iniziano a mangiare in modo ossessivo e continuamente, il danno maggiore avviene a causa di un eccessivo accumulo di grasso che danneggia gli organi interni e, anche in questo caso, nel lungo andare si hanno dei danni psicologici che vanno a distruggere lentamente e continuamente il nostro carattere e la nostra psiche.

Disturbi Alimentari Belsito e degenerazione, ecco le patologie che mietono vittime ogni anno

Valutiamo quali sono i Disturbi Alimentari Belsito che sono una delle cause maggiori di mortalità tra i giovanissimi e che provocano anche problemi di disabilità. Infatti, molto spesso si crede che il problema del “non mangiare” porti esclusivamente ad un problema e a una morte per inedia, ma in realtà esiste una progressiva evoluzione della malattia che è particolarmente denigrante per la salute.I Disturbi Alimentari Belsito in questione sono:- Anoressia nervosa- Bulimia nervosaNello specifico cos’è l’anoressia? Questa malattia è uno dei Disturbi Alimentari Belsito più frequenti tra i giovani, sia uomini che donne. Si tratta di una totale inappetenza che poi diventa una auto convinzione per rifiutare il cibo. In poche parole, il soggetto che ne è affetto, nonostante il suo corpo chiede continuamente cibo, esso ha una “ossessione” per rifiutare qualsiasi cibo gli venga proposto. Tale convinzione sfocia anche nell’esigenza di desiderare di bruciare le calorie che vengono assunte anche da un semplice yogurt. In poche parole, il pensiero principale è il terrore di ingrassare.Oltre a questi pensieri ossessivi, il soggetto anoressico tende anche a fare sport o comunque attività fisica per aumentare lo stato di magrezza. Nei casi gravi, in base anche a delle testimonianze dirette, questo tipo di disturbo alimentare, offre una alterazione visiva. In poche parole il soggetto potrebbe vedersi grasso e non notare quale sia la sua reale condizione. Anche se si fanno diversi paragoni con coetanei o soggetti “sani”, l’individuo anoressico non riesce a vedere la differenza.Purtroppo si tratta di testimonianze che hanno evidenziato una alterazione visiva di cui prima non si era a conoscenza.L’anoressia nervosa ha una lievissima differenza dallo stato di anoressia tradizionale. Praticamente, oltre a tutte le caratteristiche sopra citate, nel momento in cui tale soggetto soffre di un problema di ansia o comunque di una forte emozione che non riesce a controllare, tende a fare sport, a muoversi in continuazione o comunque a non mangiare alcunché per molti giorni, fino a svenire.Una forma quasi perversa di autolesionismo che porta gli individui che ne sono affetti ad una totale autodistruzione, ma quali sono gli altri effetti peggiori? Ebbene, oltre a diventare degli scheletri viventi, si hanno danni gravissimi e irrecuperabili al cervello, ai denti, allo stomaco e al fegato.I danni alle aree cerebrali bloccate che “muoiono” sono quelle della percezione, delle emozioni e della percezione dei pericoli. In poche parole si bloccano quelle aree che dovrebbero avvisarci che siamo in pericolo di vita.

Disturbi Alimentari Belsito e bulimia nervosa

Il termine bulimia nasce quasi in modo ironico. Infatti, letteralmente parlando, la bulimia significa “una fame come il bue” e, allo stesso tempo, indica anche il rigurgito che avviene nello stomaco di questi animali, con la differenza che l’essere umano vomita tutto quello che ha mangiato.Tra i Disturbi Alimentari Belsito più veloci nel danneggiamento corporeo, la bulimia nervosa è quello più devastante. Mentre l’anoressia può essere controllata e offre una degenerazione molto più lenta, anche se poi i danni sono irreversibili, con la bulimia nervosa ci si “uccide” in modo rapido.Praticamente, sintetizzando questo problema, si mangia in modo vorace e, entro due ore, si vomita tutto quello che si è ingerito con il metodo di “vomito autoindotto”. Esso rientrata, come abbiamo accennato, nei Disturbi Alimentari Belsito di natura psichica con la preoccupazione di ingrassare o di controllare il proprio peso corporeo.Cosa avviene quando mangiamo? Apriamo questa parentesi in modo da capire anche le conseguenze della bulimia nervosa. Quando noi mangiamo, la prima “digestione” avviene nella bocca, con la triturazione e la saliva che riduce in poltiglia il cibo, ma dove la saliva offre anche una protezione per l’esofago che non viene danneggiato da eventuali acidi dei cibi. Nel momento in cui il cibo giunge allo stomaco si innescano una serie di movimenti degli organi interni e una stimolazione di produzione di acidi gastrici, bile e altri elementi che sono altamente corrosivi. Solo la parete dello stomaco riesce a resistere a tali “acidi interni”. Quando andiamo a vomitare con il metodo autoindotto, non si “rimette” solo cibo, ma anche questi acidi gastrici. Il risultato è quello di erodere, ustionare e “cuocere” l’esofago. Allo stesso modo andiamo a caricare il cuore, che soffre di un problema di tachicardia, quindi si indebolisce, e gli acidi corrono anche lo smalto dei denti.

Disturbi Alimentari Belsito, perché si può morire?

Abbiamo spiegato quali sono i Disturbi Alimentari Belsito per capire proprio le caratteristiche che contraddistinguono queste patologie che sono da riportare sempre a problemi mentali. Tali Disturbi Alimentari Belsito si iniziano a sviluppare dai 9 ai 13 anni e poi perdurano anche nell’età adolescenziale, avendo il picco tra i 15 e i 19 anni. Se essi vengono corretti prima che degenerino con una buona cura psicologica o anche una valida psicoterapia, si eliminano le conseguenze drastiche che portano alla morte.I Disturbi Alimentari Belsito si collegano ad un problema emotivo che sfocia in un autolesionismo come forma difensiva. Potrebbe sembrare un controsenso, ma diciamo che gli individui che si sentono inadatti a vivere nella società, che sono emarginati, che non accettano il cambiamento del loro corpo o si sentono brutti, hanno bisogno di riuscire a reagire.La reazione però è quella di dimagrire, di avvicinarsi ai canoni della bellezza attuale e, allo stesso tempo, si innesca il problema al cervello, cioè quello di non avere emozioni e quindi si inizia ad avere la convinzione che ci sentiamo “forti” perché sicuri della nostra magrezza.Ecco qual è la perversione dei Disturbi Alimentari Belsito a livello psicologico. Esso è realmente un “mostro” che non ha volto e che riesce a indurre i soggetti che hanno “contratto” questa patologia a lasciarsi semplicemente morire in una “dolce” morte da mancanza di cibo.

Anoressia e bulimia, quando ci si deve iniziare a preoccupare

Ovviamente, se parliamo di casi sporadici o semplice inappetenza non è il caso di iniziare a preoccuparsi. Ci sono degli indizi per capire quando ci si sta avvicinando a questi Disturbi Alimentari Belsito.Se si inizia una dieta con una forte perdita di peso e con un digiuno che è eccessivo, fino a mangiare appena uno yogurt o un biscotto al giorno, per un lasso di tempo che supera i 3 mesi. Allora si inizia a valutare il lato psicologico. In caso il soggetto non riesce a capire la gravità della sua condotta alimentare, occorre che ci sia un aiuto specialistico che non è quello di rivolgersi ad un nutrizionista, ma ad uno psicologo.A questo ci si deve aggiungere anche un altro elemento. Il soggetto potrebbe anche dichiarare di aver mangiato, ma in realtà nasconde o butta il cibo. Questo comportamento, del tutto deviante, è un chiaro sintomo di una degenerazione di un problema emotivo.Purtroppo dobbiamo anche dire che molti soggetti anoressici sono particolarmente “furbi” nel nascondere il loro stato e, quando hanno intenzione di continuare con questi comportamenti, sanno esattamente come ingannare.Tuttavia essa non può essere nascosta per molto tempo. Oltre all’eccessiva magrezza e alla forte perdita di peso che avviene in pochissimo tempo, si ha una mancanza di ciclo mestruale nelle donne, perdita di capelli, anche a ciocche, e mobilità o perdita di denti, sia negli uomini che nelle donne.Per curare i Disturbi Alimentari Belsito occorre realmente molta pazienza e una ottima terapia psicologica perché il danno maggiore è caratterizzato da un disturbo emotivo, da un trauma oppure da uno shock non espresso.

Disturbi Alimentari Belsito, non si guarisce mai totalmente

I Disturbi Alimentari Belsito devono essere curati, questo è indiscutibile, ma evidenziamo il “volto nascosto” di queste patologie.Se esse vengono bloccate e “corrette” in tempo è possibile che si vada a curare lo stato emotivo che sta generando la patologia, purtroppo se si tratta di problemi emotivi molto seri, la situazione cambia sensibilmente.I soggetti che la possono sviluppare possono aver subito un grave trauma come un lutto, un abuso, un incidente, atti di bullismo o anti di violenza, le motivazioni sono realmente tante. Il soggetto che è stato curato con un aiuto psicologico, nel momento in prova le stesse sensazioni di quando ha subito il trauma, può sviluppare nuovamente questi Disturbi Alimentari Belsito.Praticamente si tratta di problemi psicologici che ricompaiono nel tempo e da cui si potrebbe non guarire mai perché tornano nella vita del soggetto “curato” con una cadenza periodica che, alla fine dei conti, diventa una quotidianità che peggiora la qualità della vita e compromette gravemente la salute mentale e psichica.
Forse non sapevi che?
Lo psicologo Belsito è un professionista sanitario che svolge attività di prevenzione, diagnosi, intervento, promozione della salute, abilitazione-riabilitazione, sostegno e consulenza in ambito psicologico, rivolte al singolo individuo, alla coppia, al gruppo e altri organismi sociali o comunità. Lo psicologo studia, diagnostica e tratta gli stati mentali normali e patologici dei processi cognitivi, emotivi, sociali e comportamentali osservando, interpretando e registrando come gli individui si relazionano tra loro e nei loro contesti. Sono specifici della professione di psicologo tutti gli strumenti e le tecniche conoscitive e di intervento relative a processi psichici (relazionali, emotivi, cognitivi, comportamentali) basati sull’applicazione di principi, conoscenze, modelli o costrutti psicologici. L’attività professionale dello psicologo può inserirsi all’interno di due categorie generali: quella applicativa, che include gli psicologi che esercitano la loro professione e quella orientata alla ricerca o all’insegnamento che include “scienziati” o “studiosi”. All’interno di queste due categorie vi sono psicologi specializzati in uno o più settori, ad esempio: clinico, cognitivo, dell’età evolutiva, dinamico, forense, lavorativo, neuropsicologico, sessuologico, scolastico, sociale e in numerosi altri ambiti; raggiungendo un pubblico molto diversificato: bambini, adolescenti, adulti, anziani, coppie, famiglie, organizzazioni sociali e imprese. Lo psicologo svolge la sua attività professionale sia come libero professionista sia come lavoratore dipendente, presso strutture pubbliche e private.

(fonte Wikipedia)



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